martedì 21 gennaio 2014

effetto nucleare......


Il video che vi proponiamo questa settimana è il cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern ed è la storia di una bambina di nome Abita, ma è anche quella di oltre 36.000 piccole vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima. Una generazione di ragazzini e ragazzine che non può giocare all’aria aperta a causa della radioattività. Bambini privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare.
Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
- See more at: http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.3FlrxG1G.dpuf
il video nel LINK è un cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern. E' la storia di una bambina di nome Abita, ma anche quella di oltre 36000 bambini, vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima.
una generazione di bambini che non può giocare all'aria aperta a causa della radioattività.Bambini privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro, a l'infanzia negata dal nucleare.
Bambini privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare - See more at: http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.DQqbC9ej.dpuf
Bambini privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare.  - See more at: http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.DQqbC9ej.dpuf
Bambini privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare.  - See more at: http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.DQqbC9ej.dpuf
Così "Abita" si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività. 
e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività. - See more at: http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.DQqbC9ej.dpuf

 
Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività. - See more at: http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.3FlrxG1G.dpuf
http://vimeo.com/51297975

il cortometraggio ha ricevuto il premio come miglior film d'animazione,Uranium filmfestival internazionale
Miglior film d’animazione, Uranium Filmfestival internazionale , Rio de Janeiro , 2013
Menzione Speciale, Back- up Filmfestival , Weimar , 2013 - See more at: http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.DQqbC9ej.dpuf
Il video che vi proponiamo questa settimana è il cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern ed è la storia di una bambina di nome Abita, ma è anche quella di oltre 36.000 piccole vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima. Una generazione di ragazzini e ragazzine che non può giocare all’aria aperta a causa della radioattività. Bambini privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare.
Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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Il video che vi proponiamo questa settimana è il cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern ed è la storia di una bambina di nome Abita, ma è anche quella di oltre 36.000 piccole vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima. Una generazione di ragazzini e ragazzine che non può giocare all’aria aperta a causa della radioattività. Bambini privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare.
Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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Il video che vi proponiamo questa settimana è il cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern ed è la storia di una bambina di nome Abita, ma è anche quella di oltre 36.000 piccole vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima. Una generazione di ragazzini e ragazzine che non può giocare all’aria aperta a causa della radioattività. Bambini privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare.
Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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teddy bear

Teddy bear, Teddy bear,
Touch the ground.
Teddy bear, Teddy bear,
Turn around.
Teddy bear, Teddy bear,
Show your shoe.
Teddy bear, Teddy bear,
That will do.
Teddy bear, Teddy bear,
Run upstairs.
Teddy bear, Teddy bear,
Say your prayers.
Teddy bear, Teddy bear,
Blow out the light.
Teddy bear, Teddy bear,
Say good night.

nella natura selvaggia.....




L'ALBERO VIVE
Quando soffia il vento gli alberi si abbracciano Portano i rami in alto per toccare il sole.
ANCOR PIU' SU, ANCOR PIU' SU NEL CIELO GRANDE DAGLI OCCHI BLU
PER CATTURARE UN RAGGIO DI SOLE
PER COLORARE DI VERDE LE FOGLIE
L'ALBERO VIVE, E' IL CUORE DELLA TERRA
Le radici si incontrano come una stretta di mano Scendono sotto terra incontro alla vita.
ANCOR PIU' GIU', ANCOR PIU' GIU'
NEL BUIO GRANDE, SEMPRE PIU' GIU'
PER DIVENTARE BELLO E IMPORTANTE CRESCERE FORTE E SEMPRE PIU' GRANDE L'ALBERO VIVE, E' IL CUORE DELLA TERRA
Le foglie ti sussurrano è già primavera
Riposa ai miei piedi all'ombra dei miei rami.
ANCOR PER TE, ANCOR PER TE
AMICO UOMO SEMPRE PER TE
PER RESPIRARE L'ARIA PULITA
PER REGALARTI UNA STORIA INFINITA L'ALBERO VIVE, E' IL CUORE DELLA TERRA

dall Libro e cd : E' LA NATURA  di Dolores Olioso

Autrice, compositrice, esperta di Didattica Musicale, opera nel campo della formazione e dell’aggiornamento di insegnanti di scuola dell'infanzia e scuola primaria.

La Bimba Nera.

  Quando morirò
voglio essere sepolto
in due tombe
Nel cuore dei miei amici
e in una piccola poesia
nera........


(Tratto da: "una piccola poesia Nera" di Nwadike-cletus-nelson)
Cletus Nelson Nwadike è nato in Nigeria nel 1966. Nel 1990 si trasferisce in Svezia per sfuggire all’oppressione politica nel suo paese. Pur avendo un background linguistico basato su Igbo, Hausa ed inglese, Cletus sceglie lo svedese come lingua letteraria. Ha pubblicato 3 libri di poesia e il quarto è in preparazione. E’ anche autore di un libro di storie per bambini, e scrive programmi radiofonici per una serie dal titolo “At the end of the Day”. Riconosciuto come uno dei migliori...

martedì 14 gennaio 2014

a STELLA

                                               

                                                    Sei sempre nei nostri cuori.............

Cervello

Due Emisferi due opposti che formano un elemento.

Labirinto


piede di pesce

è lunga la strada per la Spagna, ma il tempo trascorre tra parole e paesaggi.......