Il video che vi proponiamo questa settimana è il cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern ed è la storia di una bambina di nome Abita, ma è anche quella di oltre 36.000 piccole vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima. Una
generazione di ragazzini e ragazzine che non può giocare all’aria
aperta a causa della radioattività. Bambini privati della natura, della
salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più
andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei
boschi. L'infanzia negata dal nucleare.
Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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il video nel LINK è un cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern. E' la storia di una bambina di nome Abita, ma anche quella di oltre 36000 bambini, vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima.Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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una generazione di bambini che non può giocare all'aria aperta a causa della radioattività.Bambini privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro, a l'infanzia negata dal nucleare.
Bambini
privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato
a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei
parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare - See
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http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.DQqbC9ej.dpuf
Bambini
privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato
a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei
parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare. -
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Bambini
privati della natura, della salute, della bellezza. Il video è dedicato
a loro che non possono più andare al mare, a giocare nei giardini, nei
parchi, per la strada o nei boschi. L'infanzia negata dal nucleare. -
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Così "Abita" si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
e
con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia
gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che
ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo
dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle
tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge
fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da
suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo
trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria
irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a
portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla
"spogliata" dalla radioattività. - See more at:
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Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula
ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la
porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di
lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e
le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel
bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il
silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la
fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta
sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a
raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di
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http://vimeo.com/51297975il cortometraggio ha ricevuto il premio come miglior film d'animazione,Uranium filmfestival internazionale
Miglior film d’animazione, Uranium Filmfestival internazionale , Rio de Janeiro , 2013
Menzione Speciale, Back- up Filmfestival , Weimar , 2013 - See more at: http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.DQqbC9ej.dpuf
Menzione Speciale, Back- up Filmfestival , Weimar , 2013 - See more at: http://www.mareeonline.com/waterwatch/abita-la-bambina-di-fukushima-279.htm#sthash.DQqbC9ej.dpuf
Il video che vi proponiamo questa settimana è il cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern ed è la storia di una bambina di nome Abita, ma è anche quella di oltre 36.000 piccole vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima. Una
generazione di ragazzini e ragazzine che non può giocare all’aria
aperta a causa della radioattività. Bambini privati della natura, della
salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più
andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei
boschi. L'infanzia negata dal nucleare.
Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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Il video che vi proponiamo questa settimana è il cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern ed è la storia di una bambina di nome Abita, ma è anche quella di oltre 36.000 piccole vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima. Una
generazione di ragazzini e ragazzine che non può giocare all’aria
aperta a causa della radioattività. Bambini privati della natura, della
salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più
andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei
boschi. L'infanzia negata dal nucleare.
Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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Il video che vi proponiamo questa settimana è il cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern ed è la storia di una bambina di nome Abita, ma è anche quella di oltre 36.000 piccole vittime inconsapevoli del disastro nucleare di Fukushima. Una
generazione di ragazzini e ragazzine che non può giocare all’aria
aperta a causa della radioattività. Bambini privati della natura, della
salute, della bellezza. Il video è dedicato a loro che non possono più
andare al mare, a giocare nei giardini, nei parchi, per la strada o nei
boschi. L'infanzia negata dal nucleare.
Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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Così Abita si immerge nella natura dei suoi disegni, la ricorda, la colora e con la forza della sua fantasia si trasforma in Libellula ed abbraccia gli alberi che germogliano, ma la voglia di aprire la porta di casa che ha dietro le spalle e correre fuori è più forte di lei. Così un attimo dopo è sulla soglia di casa, i colori svaniscono e le ombre delle tenebre le avvolgono i piedi, la voglia di correre nel bosco la spinge fuori. Cerca di volare ma il cielo si fa nero, il silenzio è rotto da suoni sinistri. Spiccare il volo, di nuovo con la fantasia, è l’ultimo trucco per salvarsi. Ma la Libellula resta sopraffatta dall'aria irrespirabile e cade. Saranno due braccia adulte a raccoglierla e a portarla in salvo, di nuovo al chiuso. Ma non prima di averla "spogliata" dalla radioattività.
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